Case in canapa e calce, per abbattere la Co2

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Le case in canapa e calce abbattono le emissioni di Co2, sequestrando le sostanze nocive nei muri, nei tetti e nei sottofondi delle abitazioni

Grazie alle case costruite con canapa e calce, nel 2012, si è evitata l’emissione di 43,2 tonnellate di Co2. La  bioedilizia è provato, quindi, fa bene all’ambiente. A dare la bella notizia è il bilancio ambientale di Equilibrium, realtà lombarda impegnata nella realizzazione di edifici ad alta efficienza energetica, biocompatibili e ad emissioni zero.

Nel solo 2012, Equilibrium ha utilizzato oltre 1.000 metri cubi, pari a 150.000 metri quadri coltivati, di canapa per la costruzione e la ristrutturazione di abitazioni. Considerando che la pianta cresce fino a 6 metri in soli 4 mesi, che un metro cubo di Biomattone sequestra 18 kg di Co2 e che un metro cubo di Natural Beton ne imprigiona oltre 60, sono state sequestrate negli involucri degli edifici 43,2 tonnellate di anidride carbonica.

Grazie all’utilizzo della canapa per la costruzione delle case l’aria viene ripulita dalle emissioni nocive. Una delle caratteristiche della canapa è quella di avere un ciclo vitale così prolifico da essere la pianta che produce più biomassa al mondo: utilizzarla come materiale da costruzione, quindi, significa che la tanta anidride carbonica assorbita durante la sua vita non venga più dispersa nell’ambiente, ma sequestrata nei muri, nei tetti e nei sottofondi. Se tutte le abitazioni fossero costruite con canapa e calce non dovremmo preoccuparci del problema della Co2 nel settore edile, che oggi incide per il 30% delle emissioni.

(gc)

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