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Quanto fa male il cibo a buon mercato?

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Secondo un nuovo studio, il cibo economico è un problema sia per la salute pubblica che per l’ambiente

Un nuovo report, che viene dal Regno Unito e che è stato realizzato da una commissione indipendente di alto livello, composta da esperti del mondo accademico, delle aziende agricole e alimentari, della sanità pubblica e dei cittadini, incolpa il cibo a buon mercato per l’aumento dei costi della salute pubblica e il danno ambientale.

C’è bisogno di pratiche sostenibili per rimettere in piedi questo sistema e, secondo il report, gli agricoltori possono svolgere un ruolo importante nella ricerca di una soluzione se adeguatamente supportati dal governo e dalla società. Ad oggi bloccati con contratti paralizzanti, accesso limitato ai finanziamenti e poco spazio per l’innovazione, se rendessero le loro pratiche agricole più sostenibili nei prossimi 5-10 anni, come molti vogliono fare, darebbero un grande contributo in termini di miglioramento del sistema.

Affinché il Regno Unito possa realizzare questa transizione, il rapporto fornisce una serie di suggerimenti, anche perché apparentemente il Regno Unito ha il terzo posto nella classifica del costo più economico del cibo nell’Unione Europea, ma anche il più alto tasso di povertà alimentare, il che significa che per le persone è difficile accedere a ingredienti freschi e sani. Questo ha un prezzo per il governo, che versa ogni anno 27 miliardi di sterline (30 miliardi di Euro) nella lotta contro il diabete di tipo 2, una malattia cronica che è spesso curabile dai cambiamenti nella dieta.

Speriamo, insomma, che questo rapporto faccia qualcosa per il Regno Unito e non solo: bisogna stare sempre attenti alla qualità di quello che si mangia, ne va della nostra salute e di quella del pianeta.

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