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Migliorare il processo di filtrazione con la seta

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I ricercatori del MIT hanno scoperto nella seta la chiave per poter filtrare in maniera più ecologica, più efficace e meno costosa

I ricercatori del MIT e della Tufts University hanno trovato nella seta molto di più che un semplice tessuto raffinato per i vestiti: studiando questa materia, infatti, si sono resi conto di poter estrarre piccoli blocchi del tessuto, chiamati nanofibrille, che migliorano notevolmente le tecniche di filtrazione.

In passato, altri avevano provato ad estrarre queste nanofibrille dalla seta, ma avevano in gran parte fallito: per questo i ricercatori hanno raccontato dettagliatamente il loro processo in un documento pubblicato di recente sulla rivista Nano Letters.

A quanto dicono i ricercatori, queste nanofibrille possono essere trasformate in membrane avanzate di filtrazione una volta estratte secondo il loro processo in quattro fasi – processo che coinvolge una esfoliazione della seta, un’estrazione delle nanofibrille con le onde ultrasoniche e una filtrazione sottovuoto. Loro hanno utilizzato le fibre di seta provenienti dai bachi da seta addomesticati. Queste nuove membrane non sono solo più efficaci per la filtrazione, essendo molto flessibili e non dissolvendosi nell’acqua, ma sono anche più rispettose dell’ambiente e meno costose (i costi di un pezzo di membrana avanzata va dai 5 ai 51 centesimi di dollaro, mentre un pezzo comparabile di membrana commerciale costa 1,20 dollari).

Le nuove membrane sono state progettate grazie ad una collaborazione tra diversi dipartimenti: scienziati dei materiali, ingegneri civili, informatici e biomedici hanno lavorato tutti insieme per portare a termine questo studio e, adesso, grazie a loro, queste membrane possono essere usate nella ricerca, nella produzione alimentare e nella filtrazione dell’acqua .

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filtro, seta

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