Zika, il virus che causa microcefalea nei neonati. Allarme in Brasile

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La puntura della zanzare causa malformazioni nel feto; il virus si sta espandendo

Il virus Zika si sta diffondendo rapidamente in America Latina e nei Caraibi. Come la febbre Dengue, è un virus trasmesso dalle zanzare, ma non era mai salito alla ribalta prima dello scorso autunno.

In Brasile è scattato l’allarme perché si è verificato un allarmante aumento delle nascite di bimbi con una circonferenza del cranio ridotta e danni celebrali, una malformazione nota come microcefalia.

‘I casi di microcefalia sono una tragedia per le famiglie dei bambini affetti da tale malformazione. Le famiglie hanno necessità di cure e di sostegno, alcune di esse per un lungo periodo di anni. Si prospetta un costo enorme per il sistema sanitario pubblico, il Brasile sta già attraversando una crisi economica’, ha spiegato il direttore del dipartimento dell’università di Emory (USA) Uriel Kitron, esperto di malattie trasmesse da vettori.

I sintomi delle infezioni da virus Zika sono le seguenti:

  • eruzione cutanea
  • dolori articolari
  • infiammazione degli occhi e febbre
  • congiuntivite
  • cefalee

È bene ricordare anche che è possibile contrarre il virus in maniera asintomatica, cioè senza presentarne i sintomi e di fatto senza rendersene conto.

Purtroppo il virus Zika non è stato studiato a fondo e i ricercatori si sono accorti della sua diffusione quando hanno notato un anomalo incremento delle nascite di bambini affetti da microcefalia in Brasile. Da ottobre 2015 si contano 3.500 casi di micorcefalia. In italia si sono contati 4 casi di Zika nel 2015.

Come spiega Wikipedia, ‘Il virus fu isolato nel 1947 da un macaca mulatta presente nella Foresta Zika dell’Uganda, e successivamente nel 1968 fu isolato per la prima volta in esseri umani in Nigeria. Dal 1951 al 1981, analoghi campioni umani sono risultati positivi anche in Uganda, Tanzania, Egitto, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Senegal e il Gabon. In Asia si è riscontrata in India, Malaysia, Filippine, Thailandia, Vietnam e Indonesia dove è stato trovato nel 2006’.

Purtroppo non esiste un trattamento retrovirale contro questo virus, quindi viene trattato con comuni farmaci analgesici e antipiretici. L’unico modo per bloccare l’epidemia è prevenire il contatto con le zanzare, una pratica non sempre facile, soprattutto in alcune zone del mondo.

Gli insetticidi non bastano e in Brasile si pensa di utilizzare dei maschi adulti di zanzara geneticamente modificati. L’accoppiamento di questi maschi con le femmine portatrici del virus causerebbe la morte delle larve e la conseguente diminuzione della popolazione di zanzare. Ma gli effetti di questo metodo non sono ancora certi e l’impatto sull’ecosistema potrebbe rovinare gli equilibri dello stesso, quindi non è ancora utilizzabile questo metodo su larga scala.

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