A Londra nasce un quartiere interamente sostenibile

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A Londra sta per nascere un vero e proprio quartiere sostenibile. StrandHome East, un modello di cohausing all’avanguardia, senza macchine e pieno di spazi verdi

Un intero quartiere sostenibile di case in legno, senza auto, con grandi spazi verdi e aree gioco sta per nascere a Londra. Partirà i primi mesi del 2013 la costruzione di StrandHome East (clicca per accedere al sito), la nuova area londinese progettata e realizzata dalla multinazionale svedese Ikea, in collaborazione con la compagnia edile Land Prop. Ben 11 ettari di terreno, un costo di 11 miliardi di euro e 1.200 abitazioni – di cui il 40% verrà riservato ai nuclei familiari, per un totale di 6.000 residenti, e la restante percentuale (che conta 480.000 metri quadri) agli uffici, per un quartiere a misura d’uomo, con un occhio di riguardo nei confronti dell’ambiente. Le auto, infatti, saranno bandite dalla circolazione nelle strade interne del quartiere, grazie alla presenza di un grande parcheggio sotterraneo, e il traffico veicolare sarà consentito solo ai bus, per i quali sono previste corsie apposite. Nel progetto non mancano giardini verdi, spazi gioco per i bambini, percorsi pedonali, piste ciclabili, zone pubbliche, piccoli negozi (nessuna grande catena commerciale) e servizi, tra cui una scuola, un asilo nido e un ospedale.

Sostenibilità prima di tutto: nella realizzazione del cantiere come durante il ciclo di vita del quartiere, con un sistema di rimozione automatica della spazzatura attraverso tunnel sotterranei, e un impianto idroelettrico per generare elettricità. “L’idea non è semplicemente di creare un quartiere modello, ma di rendere possibile una reale integrazione dell’intera comunità, anche attraverso la partecipazione attiva agli eventi ed alle iniziative”, ha commentato Andrew Cobden, direttore del progetto. Le caratteristiche che hanno reso Ikea una multinazionale di successo saranno tangibili anche all’interno di StrandHome East, dando la possibilità agli abitanti di avere un tetto a prezzi abbordabili.

Tanti pro, ma anche contro. Per prima cosa, non sarà possibile acquistare le abitazioni, ma solo trovarvi una sistemazione in affitto. In oltre, la proprietà integrale del quartiere rimarrà nelle mani dell’azienda svedese, questione che ha generato numerose perplessità, in particolare riguardo l’eccessivo controllo che Ikea potrebbe esercitare, determinando o, comunque, condizionando la vita degli abitanti. Staremo a vedere.

                                                                                              

Flavia Dondolini

 

 

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