Troppa plastica in mare: fauna marina in pericolo

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I mari dell’Autsralia sono invasi dai rifiuti: la plastica mette a rischio le tartarughe

 

 

 

I rifiuti che circondano le coste dell’Australia mettono in pericolo gli animali del mare, che ingeriscono la plastica o ci rimangono impigliate. A dare l’allarme è una ricerca di tre anni del gruppo ambientalista EarthWatch, in partnership con l’Ente australiano di ricerca Csiro, in cui gli scienziati hanno esaminato più di 170 località e osservato che i rifiuti sono concentrati vicino alle maggiori città.

 

 

La maggior parte dei rifiuti in mare sono composti dalla plastica, ma ci sono anche bottiglie, lattine, sacchetti, palloncini, gomma, metallo, fibra di vetro e sigarette: la scienziata del Csiro, Denise Hardesty ha avvisato che la densità della plastica va da poche migliaia a oltre 40 mila pezzi per kmq. ‘Vi è stata una moltiplicazione della plastica in rapporto diretto con l’aumento della popolazione’, ha affermato.

 

 

La tanta plastica rappresenta di certo un pericolo per gli animali che abitano il mare: ogni tartaruga del mondo ha probabilmente ingerito plastica, in misura crescente da quando è cominciata la produzione di plastica negli anni 1950. Nel Golfo di Carpentaria, al largo della costa nord dell’Australia, sono rimaste uccise fino a 15 mila tartarughe marine, dopo essere rimaste impigliate in reti da pesca abbandonate. Fra le maggiori vittime gli uccelli marini: globalmente quasi metà delle specie hanno la probabilità di ingerire rifiuti, ha detto ancora Hardesty.

gc

 

 

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