Cosa può mettere a rischio la stabilità di un palazzo? E come prevenire un crollo?

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Piccolo vademecum dei possibili danni strutturali che, avvistati in tempo, possono evitare il cedimento di un edificio

Ogni qualvolta si pensa agli eventuali pericoli nascosti nella struttura degli edifici, bisogna innanzitutto ricordare che sono tre le tecniche con le quali sono costruiti i palazzi in Italia: muratura, cemento armato o un misto delle due (in questo caso, ogni abitazione o piccolo edificio va trattato separatamente); e che, a seconda della tipologia costruttiva utilizzata, si hanno diverse caratteristiche e una specifica sintomatologia di reazione ai diversi ordini di problemi.

Strutture in muratura (edifici costruiti fino a una novantina di anni fa) 

CARATTERISTICHE: 

  • alta resistenza ai carichi in compressione (possono permettersi gli assestamenti);
  • bassa resistenza ai carichi in trazione.

SINTOMI di un cedimento:

  • deformazioni, avvallamenti o rigonfiamenti (con eventuale presenza di acqua) dei pavimenti o delle pareti a contatto con la terra; 
  • crepe e lesioni, sia interne che esterne all’edificio (alta gravità se sviluppate in verticale, in diagonale – ad arco – e negli interstizi tra i mattoni e se interessano sia l’intonaco che la muratura che esso ricopre); 
  • spanciamento di un solaio in legno con mancanza di elasticità (sollevarsi sulle punte e poi appoggiarsi sui talloni per capire se il pavimento risponde elasticamente – se non lo fa, la struttura potrebbe non essere in pericolo, ma il solaio potrebbe crollare). 

Strutture in cemento armato (la maggior parte degli edifici costruiti da novant’anni a questa parte)

CARATTERISTICHE:

  • strutture con telaio (non possono permettersi grandi assestamenti);
  • sensibilità a corrosione e ad agenti chimici (rischio indebolimento);
  • alta resistenza ai carichi in trazione.

SINTOMI di cedimento: 

  • crepe verticali o diagonali nelle travi o nei pilastri e uscita di parti in ferro;
  • distacco dell’intonaco o del rivestimento (appurato che non dipenda dall’umidità);
  • crepe di grande entità sulle facciate esterne;
  • difficoltà in apertura e chiusura delle porte (appurato che non dipendano dagli infissi);
  • presenza di acqua;
  • scricchiolii e colpi secchi (segno di rottura delle armature). 

Per quanto riguarda le cause del cedimento, molte sono di natura comune per tutti i tipi di edifici, mentre altre sono specifiche.

CAUSE del cedimento:

  • progetto sbagliato;
  • errore nella scelta del terreno o suo successivo cedimento;
  • infiltrazioni o smaltimento scorretto di acque di vario genere;
  • uso di materiali scadenti;
  • degrado del calcestruzzo (solo per le strutture in cemento armato);
  • ristrutturazioni incontrollate (sopraelevazioni, sovraccarichi e appesantimenti, scavi per garage o cantine, eliminazione pareti portanti o tramezzi che collaborano con i muri portanti, danneggiamenti dei piloni, continui ritocchi nella struttura anche se di – apparentemente – lieve importanza);

longevità della struttura;

  • manutenzione mancata o sbagliata;
  • smottamenti e sollecitazioni dovute a vicinanza con strade trafficate o metropolitane (principalmente per le strutture in cemento armato);
  • cedimento fondamenta.

 E.C.

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casa, crolli, edificio, stabilità

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