Clima: primo passo avanti della Cina

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In vista della conferenza sul clima di Parigi qualcosa sembra muoversi

Il premier cinese Li Kequiang, durante una visita in Francia ha dichiarato di aver sottoscritto l’obiettivo di ridurre entro il 2013 l’intensità di carbonio del 60-65 per cento rispetto ai livelli del 2005.

È un passo in avanti verso la conferenza di Parigi che si terrà in dicembre: ogni nazione infatti dovrà presentare un piano di contrasto ai cambiamenti climatici alle Nazioni Unite.

‘Finora la Cina ha sempre giocato in difesa la partita sul cambiamento climatico, perciò oggi è stato fatto un primo passo importante verso un ruolo più attivo. Affinché la Conferenza di Parigi sia un successo, occorre però che tutti gli attori principali – la stessa Cina, ma anche l’Unione Europea – si pongano obiettivi più ambiziosi’, spiega Luca Iacoboni, responsabile della campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia.

Stati Uniti ed Unione Europea hanno già preso degli impegni, quindi i più grandi inquinatori per lo meno hanno tutti compiuto un piccolo passo avanti.

‘L’impegno di oggi è solo un punto di partenza. L’obiettivo annunciato non riflette pienamente l’importante transizione energetica già avviata in Cina. Se prendiamo in considerazione fattori come il calo dei consumi di carbone, la robusta crescita delle rinnovabili e il drammatico bisogno di sconfiggere l’inquinamento atmosferico, siamo convinti che la Cina possa andare ben oltre quanto proposto oggi’, conclude Iacoboni.

Purtroppo il mondo economico non sembra pienamente cosciente dei rischi che ci attendono: le banche sono miopi e non considerano i rischi ambientali e sociali legati ai cambiamenti climatici.

a.po

 

 

 

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Cina, clima, CO2, parigi

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